L’ altro giorno parlavo con un amico, amministratore di condominio, socio ANACI, il quale mi raccontava delle recenti facilitazioni fiscali in merito a lavori sugli edifici volti alla riduzione di consumo energetico.
Mi raccontava però del fatto che nonostante lui personalmente fosse un fautore della necessità di fare lavori utili al condominio e con condizioni fiscali molto vantaggiose, era costretto a "frenare" perché se avesse spinto molto sull’idea avrebbe sicuramente trovato difficoltà in assemblea per il sospetto che lui potesse avere interessi personali a che i lavori si facessero.
Devo purtroppo constatare che è proprio così!
Ho conosciuto nella mia vita molte di queste persone oneste e magari anche appassionate che dovevano con grosso sforzo superare il muro del “sospetto”. Anzi quanto più le persone erano motivate, volitive ed appassionate tanto più sorgeva spontanea la domanda: “Ma perché lo fa? Sicuramente avrà il suo tornaconto”. Con l’unico risultato dell’immobilismo e delle non-decisioni, in attesa che la soluzione nel tempo “sorgesse spontanea” e non sostenuta da qualcuno in particolare.
Ovviamente non tutte le persone sono oneste come però è pure vero che non tutte sono disoneste: perché perciò non accogliere con favore le iniziative e la disponibilità di chi vuole “fare” in maniera professionale e disinteressata? e non fare ostruzione solo, magari, per partito preso?
Quali sono le motivazioni che stanno alla base di questo atteggiamento generalmente sospettoso nelle persone che vogliono decidere, fare e risolvere i problemi?
D’ altra parte come contestare il “sospetto” con una classe politica così corrotta? Come non criticare il continuo “abuso in atti di ufficio”?
La situazione purtroppo è generalizzata e tocca il pubblico ed il privato, il manager come il semplice impiegato, il professionista come l’operaio.
Tutto ciò produce “diffidenza” diffusa ed il “luogo comune” prevale.
E così nei posti decisionali delle imprese, della politica e delle associazioni, qualche volta, non ci arriva chi decide e propone ma chi “frena”, perché così almeno, magari in buona fede, non nascono sospetti!
Qualcuno mi dirà che sono un idealista e che non vale la pena di impegnarsi per cambiare le cose vista la corruzione così dilagante e consolidata.
Io invece continuo a combattere con passione i luoghi comuni e le generalizzazioni, difendendo e stimolando le persone che vogliono proporre, decidere e fare: ovviamente occorre una buona dose di umiltà anche per ascoltare gli altri!
E, poi, di solito ho imparato a:
“Diffidare delle persone che diffidano”… a buon intenditore poche parole!
Nella foto: Il Maestro Ueshiba Morihei (1883-1969), fondatore dell' Aikido. Lo scopo dell'Aikido è di allenare la mente e il corpo, di formare persone oneste e sincere.