martedì 16 ottobre 2007

Manutenzione: una vera giungla!

Ad una recente riunione di imprenditori del settore sono venuto a sapere, per l’ennesima volta, di canoni di manutenzione nell’anno 2007 di 10-15 € al mese. Incredibile!
Nonostante tutti gli sforzi che si stanno facendo (vedi anche gli interventi e i convegni organizzati dall’ANACAM sul tema della manutenzione) per sensibilizzare gli attori sul ruolo fondamentale di una buona e seria manutenzione, assistiamo ancora, nel settore della manutenzione degli elevatori, e dico io, ormai perennemente, a enormi disuguaglianze tra: canoni, numero visite, tipo delle prestazioni, qualità delle stesse, ecc..
Ma come fa il consumatore a valutare e confrontare offerte così diversificate ed anche, furbescamente, alcune volte fasulle?
Dico “fasulle”, perchè come è stato dimostrato più volte, è economicamente “impossibile” effettuare un servizio di manutenzione a soli 10-15 € al mese.
E questo al “consumatore” va detto in maniera chiara. Come vanno esplicitati in maniera trasparente quali sono i costi sostenuti dalle aziende per effettuare il servizio di manutenzione.
Nelle considerazioni che sto per fare ho tratto spunto sia dal prezioso lavoro dell’ingegner Gabrielli sui costi della manutenzione, sia dagli studi dell’ingegner Iotti dell’ANACAM, per quanto concerne le frequenze delle visite e del numero dei guasti di un elevatore.
Quindi riassumendo:
. un tecnico di manutenzione, considerando il suo costo del lavoro più gli oneri accessori, più i costi che la ditta sostiene per la sua formazione, la sua sicurezza, l’automobile aziendale, i consumi etc, non costa nel 2007 meno di 50 €/ora (valore prudenziale!)
. per effettuare una buona manutenzione su di un impianto medio (5-6 fermate) in un condominio occorrono circa 50’, che diventano 60’ considerando i relativi tempi di spostamento
. pertanto nel caso di MS (Manutenzione semplice, con chiamate per guasto a pagamento):
con frequenza di 12 visite : costo mensile per la ditta 50€
con frequenza di 9 visite: costo mensile per la ditta 37,5€
con frequenza di 6 visite: costo mensile per la ditta 25€.
N.B. parliamo di costi e non di ricavi che dovrebbero posizionarsi su valori più elevati dovendo tener conto dei margini aziendali.

. passando al caso più frequente di MA (Manutenzione semplice con chiamate incluse nel canone)
tenendo conto che il numero di chiamate è inversamente legato alla frequenza delle visite, in particolare con 12 visite si hanno mediamente 1,5 guasti all’anno, con 9 visite 3 guasti all’anno, con 6 visite 4,5 guasti all’anno; considerando pari a 60’ il tempo minimo per risolvere una chiamata per guasto risulta:
con frequenza 12 visite: costo mensile per la ditta 56,25€
con frequenza 9 visite: costo mensile per la ditta 50€
con frequenza 6 visite: costo mensile per la ditta 43,75€.
N.B. parliamo anche in questi casi di costi e non di ricavi che si posizionano ovviamente su valori più elevati raggiungendo le cifre di mercato delle aziende più serie e qualificate.

E allora come si spiegano i canoni a 10-15 € al mese?

Non solo, ma queste situazioni di vera GIUNGLA, vengono cavalcate da quel gruppo di imprese che dicono di essere le uniche a fare un servizio di qualità, le uniche ad effettuare 12 visite all’anno, ecc.
Bene ha fatto ad esempio la Francia che ha stabilito, con una legge, che il numero minimo di visite annue deve essere pari a 9 (una visita ogni 6 settimane). E bene ha fatto la Spagna decidendo che una struttura di manutenzione deve organizzarsi in modo che ogni tecnico gestisca al massimo 75 impianti.
Ed in Italia?
Purtroppo il Dpr 162/99 non indica modalità e numero delle visite necessarie (art.15 comma 3:”Il manutentore provvede periodicamente secondo le esigenze dell’impianto….”), obbligandolo solamente alla verifica semestrale (art. 15 comma 4).
Quindi tutto è lasciato alla discrezionalità della Ditta manutentrice.
Mi chiedo a questo punto se il mondo ascensoristico italiano ha dimostrato di essere “maturo” per assumersi questa responsabilità!!
Dai comportamenti rilevati in tutti questi anni pare proprio di no! Basta guardare a quali condizioni vengono ad esempio assegnate le gare pubbliche di manutenzione con la connivenza delle istituzioni.
A questo punto mi chiedo se non sia necessario che le caratteristiche e le modalità del servizio debbano essere rese cogenti dal MSE, attraverso un provvedimento ad hoc che stabilisca i “paletti” necessari per effettuare una buona manutenzione, così come in Francia ed in Spagna.
In tal modo tutte le Ditte saranno costrette ad offrire servizi simili ed il consumatore potrà in maniera trasparente effettuare le sue considerazioni e le sue scelte senza rischiare servizi che poi nel tempo si rivelano sul campo “fasulli”!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Innanzitutto un saluto all'Ing. Fornasari ed a tutti coloro che seguono questo blog.
Caro Ingegnere la sua domanda "E allora come si spiegano i canoni a 10-15 € al mese?" è a prima vista (volutamente) ingenua, ma in realtà chiaramente provocatoria. Da piccolo imprenditore nel campo ascensoristico del profondo sud, le assicuro (ma lei già lo sa, vero?) che i 15 euro di canone si spiegano eccome. E le spiegazioni possono essere molteplici:
1) Acquisire contratti per poi rivenderli ai "grandi"
2) Utilizzare il basso canone come specchietto per le allodole per poi lucrare sulle riparazioni, più o meno necessarie
3) Utilizzare personale in nero (parenti, pensionati, ecc...)
4) Fare solo la manutenzione semestrale e poc'altro

C'è una corrente di pensiero che ritiene che la politica dei prezzi stracciati alla lunga diventa deleteria per chi la applica, poichè alla fine tutti i nodi vengono al pettine, per cui non bisogna avvelenarsi troppo la vita e bisogna continuare ad operare sul mercato correttamente perchè alla lunga è la politica vincente. Vero, ma fino ad un certo punto. Le ditte che utilizzano una siffatta politica molte volte nascono e muoiono poco dopo. Il problema è che nel frattempo hanno rovinato il mercato ed altre della stessa specie occuperanno i posti lasciati liberi da esse. Dalle mie parti è questo che sta avvenendo. Tra l'altro, come lei fa ben notare, alcune si sono "associate" (ma si sa benissimo che si tratta di tutt'altro) tra loro, pubblicano la loro bella rivista strutturata per ammaliare amministratori e disabili, comparando i loro servizi con quelli delle multinazionali, tranne poi rivelare sul campo di che pasta in effetti sono fatti.
Le soluzioni: pensa veramente che obbligare ad effettuare 9 manutenzioni annue possa cambiare qualcosa? Ma se i tipi di cui sopra già ora sulla carta ne prevedono 12 pena restituzione del canone?
La provocazione la pongo io: Non pensa forse che questi individui offrono al mercato ciò che il mercato richiede?
E' vero siamo in una giungla di dimensioni crescenti che trova campo fertile anche nella crisi economica perenne cui dobbiamo far fronte. I clienti (generalizzo anche se chiaramente non è sempre così) vogliono risparmiare tranne poi lamentarsi nel momento in cui si rendono conto di non ricevere un servizio adeguato.
Mi creda, effettuiamo la manutenzione mediamente 11 mesi l'anno, abbiamo canoni di importo nella media delle pmi serie del nostro mercato, lavoriamo con squadre di due operai "regolari" e con patentino... ma diventa sempre più difficile operare bene e spesso ci troviamo a dover giustificare i nostri costi anche con clienti di vecchia data. La vedo dura ma cerchiamo comunque di tirare avanti...
Termino con un grosso "in bocca al lupo" a tutti coloro (e sono tanti) che lavorano con onestà e professionalità... qualcuno più importante di me disse un giorno "resistere, resistere, resistere"...

Con cordialità

Anonimo ha detto...

Saluto l' Ing Fornasari e tutti coloro che seguono questo Blog dicendo che anche io con mezzi personali e senza pretese ho creato un sito ed un blog che tratta del settore ascensoristico, per chi volesse dare un occhiata l' indirizzo del sito è http://web.mac.com/stefano.bisi1.
Volendo contribuire a questa discussione da tecnico ascensorista ritengo non necessario aumentare le visite di manutenzione perchè queste dovrebbero essere decise considerando le carattristiche e l' utilizzo degli impianti, semmai ritengo giusto stabilire un tetto massimo di impianti per tecnico.
Ritengo utile che le aziende operino in un regime di maggior trasparenza nei confronti del cliente e creino al loro interno delle procedure di manutenzione standard come ad esempio redigere una check-list per ogni tipo di intervento che sia una semestrale o una semplice visita,e l' azienda possa certificare la visita.
Grazie alla diffusione di Internet si pottrebbe rendere disponibile al cliente un area che riassuma gli interventi eseguiti,le riparazioni,report sullo stato dell' impianto,eventuali proposte di ammodernamento.
Credo che se il cliente percepisce il buon servizio ossia che siamo da lui non per "rubare i soldi" in quanto comunque la legge lo obbliga ad avere un contratto ma per lavorare seriamente in un regime di trasparenza questo venga apprezzato, occorre del tempo ma sono convinto che una volta che il cliente ha preso fiducia del modo di lavorare in modo serio poi difficilmente abbandona per lanciarsi nel buio.
Mi ricordo di un episodio di un gruppo di palazzi amministrati dalla stessa persona che all' improvviso fece cambiare ditta di manutenzione senza dare la disdetta a noi e senza tanto nemmeno informare i condomini in quanto asseriva di aver fatto un buon contratto con questa ditta e che avrebbe fatto risparmiare soldi.
Dopo un mese questo amministratore rischiava di prendere lui la disdetta e fece subito rientrare noi in quanto in condomini affezionati al tecnico,e vedendo che si è sempre operato in un sitema di serietà per nessun motivo pensavano di cambiare.

ingegner Enzo Fornasari ha detto...

Le posizioni di Foxtrot e Stefano mi sembrano entrambe condividibili.
Quando io parlo di "paletti" mi riferisco fondamentalmente a due cose: numero massimo di impianti ascensori per tecnico di manutenzione (vedi Spagna) e numero minimo di visite (vedi Francia).

PS
Ho visitato di sito/blog di Stefano: bel lavoro!

Anonimo ha detto...

Grazie mille sono molto lusingato di avere un commento positivo da lei.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Salve Ing.Fornasari,
sono un perito meccanico di Palermo ho 23 anni e da due lavoro per una ditta artigiana che si occupa di ascensori.La mia non è una domanda ma una vera e propria richiesta:con l'Italia che ha problemi di lavoro soprattutto qui al sud io mi sento fortunato ad aver trovato un mestiere come il mio,però non avendo ancora il patentino non posso fare dei lavori da solo,o la manutenzione da solo,ho gia contattato la prefettura di palermo che mi ha risposto negativamente alla richiesta di un esame per il 2008,e l'unica prefettura che nel 2008 fara gli esami si trova a Milano, e noi purtroppo non siamo in grado di sostenere tale spesa,e la mia ditta non ci aiutera certo.Come faccio a prendere l'abilitazione?La prego gentilmente di aiutarmi perchè come me ci saranno altri ragazzi con lo stesso problema.Grazie Paolo

Anonimo ha detto...

Salve ing. Enzo Fornasari.
Sono un elettricista di Casteltermini (Ag), vorrei specializzarmi nella manutensione degli ascensori ma non so dove e come prendere il patentino di ascensorista. Sarebbe così cortese da indicarmi dove e come posso conseguire tale abilitazione? l' ho contattata poichè da quanto si evince dal sito web e come ho ben notatato mi permetto di dirle che è un vero esperto. Nel ringraziarla anticipatamente di una sua risposta le porgo distinti saluti.

P.S.: le scrivo la mia @mail così mi dira tutto nel messaggio: giovannuccio@hotmail.it

grazie!

Anonimo ha detto...

buona sera a tutti. io mi chiedevo solo su che libri posso prepararmi per conseguire l esame per il patentino visto che la mia ditta nn mi ha dato altro che fotocopie e appunti sparpagliati. grazie dell attenzione... visualok@hotmail.it questa è la mia mail...

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