Le condizioni di liquidità delle PMI ascensoristiche di manutenzione, riparazione ed installazione hanno subito negli ultimi anni un significativo peggioramento.
La situazione dei crediti, infatti, si è negli ultimi anni largamente modificata in peggio per le PMI. La necessità di concedere credito commerciale ai clienti per lungo tempo è aumentata, e sta tuttora aumentando, spesso in modo imprevisto, ciò al di là dei pur modificati rapporti contrattuali.
Questo fenomeno negativo si correla anche al fatto che, rispetto ad alcuni anni fa, a parità di struttura organizzativa ed organico delle aziende, si è avuto mediamente una diminuzione dei margini delle PMI, derivante da una complessiva riduzione di valore aggiunto.
Una delle ragioni di questa diminuzione, per diverse aziende, è l'aumentato costo degli interessi del credito bancario a breve reso necessario della situazione di liquidità sopra descritta.
Più in generale, la riduzione del valore aggiunto è stata dovuta semplicemente ad un abbassamento dei prezzi dei prodotti e soprattutto dei servizi svolti (testimoniato per esempio dal recente indagine del Centro Studi Economici ANIE - “L’ascensore: scende o sale?- Tendenze dell’ Industria italiana di Ascensori e Scale mobili” – 2007), dovuto alla maggiore competizione sul mercato.
Questa, in buona parte, si collega purtroppo ad una diminuita percezione da parte del cliente della necessaria qualità del servizio da svolgersi sul mercato ascensoristico, della professionalità indispensabile che va riconosciuta agli operatori delle attività di manutenzione, riparazione, installazione, del valore della responsabilità che si devono assumere le aziende sul fronte della sicurezza degli utenti, il che rende necessari tra l'altro costosi aggiornamenti tecnici del personale, il cui costo mediamente è aumentato considerevolmente.
La situazione debitoria di queste aziende, invece, è rimasta piuttosto stabile nel tempo. Le attività delle imprese ascensoristiche di manutenzione e riparazione non è infatti caratterizzata da particolari investimenti produttivi per la natura stessa del servizio svolto; la situazione debitoria è tale prevalentemente in relazione ai rapporti commerciali intrattenuti coi fornitori di materiali e di servizi; questi ultimi fanno credito alle aziende ascensoristiche, ma in misura proporzionale alla loro dimensione, quindi, per le PMI, limitata.
La situazione dei crediti, infatti, si è negli ultimi anni largamente modificata in peggio per le PMI. La necessità di concedere credito commerciale ai clienti per lungo tempo è aumentata, e sta tuttora aumentando, spesso in modo imprevisto, ciò al di là dei pur modificati rapporti contrattuali.
Questo fenomeno negativo si correla anche al fatto che, rispetto ad alcuni anni fa, a parità di struttura organizzativa ed organico delle aziende, si è avuto mediamente una diminuzione dei margini delle PMI, derivante da una complessiva riduzione di valore aggiunto.
Una delle ragioni di questa diminuzione, per diverse aziende, è l'aumentato costo degli interessi del credito bancario a breve reso necessario della situazione di liquidità sopra descritta.
Più in generale, la riduzione del valore aggiunto è stata dovuta semplicemente ad un abbassamento dei prezzi dei prodotti e soprattutto dei servizi svolti (testimoniato per esempio dal recente indagine del Centro Studi Economici ANIE - “L’ascensore: scende o sale?- Tendenze dell’ Industria italiana di Ascensori e Scale mobili” – 2007), dovuto alla maggiore competizione sul mercato.
Questa, in buona parte, si collega purtroppo ad una diminuita percezione da parte del cliente della necessaria qualità del servizio da svolgersi sul mercato ascensoristico, della professionalità indispensabile che va riconosciuta agli operatori delle attività di manutenzione, riparazione, installazione, del valore della responsabilità che si devono assumere le aziende sul fronte della sicurezza degli utenti, il che rende necessari tra l'altro costosi aggiornamenti tecnici del personale, il cui costo mediamente è aumentato considerevolmente.
La situazione debitoria di queste aziende, invece, è rimasta piuttosto stabile nel tempo. Le attività delle imprese ascensoristiche di manutenzione e riparazione non è infatti caratterizzata da particolari investimenti produttivi per la natura stessa del servizio svolto; la situazione debitoria è tale prevalentemente in relazione ai rapporti commerciali intrattenuti coi fornitori di materiali e di servizi; questi ultimi fanno credito alle aziende ascensoristiche, ma in misura proporzionale alla loro dimensione, quindi, per le PMI, limitata.
La recente indagine effettuata dal Centro Studi dell’ANACAM (Centro Studi ANACAM: “Studio sui tempi di incasso e di pagamento – Indagine sulle transazioni commerciali nel settore delle PMI ascensoriostiche italiane” - 31 gennaio 2008”), fotografa uno scenario molto allarmante.
La gravosità della gestione finanziaria è peraltro nota a tutti gli imprenditori che quotidianamente sono costretti ad investire risorse, capitali, energie, per problemi di liquidità, trascurando quello che è l’ oggetto principale dell’ azienda, ovvero la produttività.
L’ analisi dei risultati è emblematica e riassuntiva della situazione di squilibrio finanziario in cui sono costrette ad operare le imprese, la cui capacità di produrre reddito è fortemente influenzata da questi vincoli. Il perdurare dell’indisponibilità monetaria, l’incidenza degli oneri finanziari derivanti dal ricorso al credito bancario a breve, l’impossibilità di queste imprese ad avere capitali disponibili da rinvestire nell’azienda per autofinanziarsi, portano ad una criticità del sistema. In concreto queste aziende presentano spesso un reddito operativo positivo, mentre il risultato finale delle gestione è negativo, ciò equivale ad affermare che siamo di fronte ad aziende ben gestite dal punto di vista del mercato e delle risorse ma che presentano oneri finanziari molto sostenuti, quindi aziende sane economicamente, ma malate finanziariamente che a lungo andare corrono il rischio di un depauperamento finanziario.
Ciò vale in particolar modo per le micro e piccole imprese del Sud-Isole e del Centro, dove i tempi di incasso sono più alti e i tempi di pagamento ai fornitori sono più bassi, presentando così un differenziale (differenza tra i due parametri) molto alto, pari a 108 giorni!
Analizzando anche la distribuzione delle aziende sul territorio italiano lo studio rileva che oltre il 70% risiede e opera in capoluoghi di regione (aree metropolitane) mentre circa il 30% opera nelle altre provincie. In provincia il valore aggiunto rimane alto in quanto il mercato è in mano a poche aziende di solito con molti impianti, con una barriera di ingresso per le aziende nuove.In queste realtà (“isole felici”) il fenomeno della liquidità è meno o per nulla sentito in quanto, pur rimanendo alti i valori medi della nostra indagine, il ricorso all’indebitamento bancario è ridotto se non addirittura assente.
L’ ANACAM, che oggi rappresenta più di un terzo delle imprese ascensoristiche italiane e circa il 55% del volume d’affari globale del settore, dovrà proprorre soluzioni alle istituzioni e modelli organizzativi per le PMI del settore che aiutino in particolare le micro e piccole imprese ad uscire dalla crisi finanziaria. L’impegno assunto deve avere carattere di urgenza per sollecitare ed esigere provvedimenti immediati da parte degli Enti e delle Istituzioni nazionali ed europee, a tutela del settore delle piccole aziende ascensoristiche italiane.
Gli studi sopracitati hanno fornito, dopo molti anni, un po' di "dati" sul settore!
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