Più passano gli anni (ed ormai ne ho quasi 58!) e più mi accorgo della incapacità tecnica delle nostre istituzioni. Volendo trascurare i fatti eclatanti dell’esame di stato di quest’anno (viene sbagliata la traccia del compito di italiano nonché quella di greco ed inglese) e riferendoci al nostro settore dell’impiantistica, ricordo ad esempio la grossa confusione creata dal D.M. 37/08 sulla sicurezza degli impianti; infatti adesso l’art. 13 sulla documentazione è stato abrogato. Senza considerare la confusione ancora imperante per l’automazione dei cancelli. E che dire dei numerosi dubbi della precedente legge 46/90?
Sono innumerevoli i casi di leggi, decreti legislativi, decreti ministeriali, circolari, chiarimenti, appalti pubblici e quant’altro, che contengono imprecisioni, approssimazioni, errori, richiami sbagliati ad altre leggi/norme, ecc. Questo provoca un dispendio enorme di energie da parte di tutte le categorie imprenditoriali,professionali, lavorative, tecniche per cercare di interpretare nel migliore dei modi le nuove disposizioni. Non ultimo il decreto legislativo sulla sicurezza (81/08) che con una serie di rimandi, ritorni non ci ha ancora chiarito se nel caso di cantiere è necessaria la presenza di uno o più coordinatori della sicurezza! Ed il Condominio che cosa è? Possibile che nonostante il fatto che in Italia ci sia una elevatissima densità abitativa e residenziale e che altissimi sono gli incidenti nei luoghi privati, non si senta il bisogno di esprimere con chiarezza e precisione il “luogo” condominiale. Ed allora cosa succede: non si risparmiano le disquisizioni di illustri magistrati, avvocati ecc sulla interpretazione dell' art. 26 del d.lgs 81/80: "Sarà Il condominio un committente oppure un datore di lavoro?". Ed i giornali ci sguazzano ospitando tutti coloro che in realtà “interpretano” e non “risolvono” il problema che poi in ultima analisi sarà, in caso di infortunio, “interpretato” dal magistrato con il codice civile ed il codice penale alla mano (meno male che ci sono quelli!).
Per non parlare poi del decreto Scajola del 2005: non ancora applicabile e che indica la norma “081-80” e non “81-80”! Il Ministero a distanza di tre anni si è barcamenato in continuazione: si sono alternati sottosegretari, ministri, funzionari, dirigenti per non risolvere ancora niente! E nel frattempo i magistrati continuano a dire che al primo incidente le responsabilità verranno tutte fuori!
L’unica risposta che sa dare bene il Ministero è del tipo: siamo pochi, non possiamo fare molto, non possiamo, ad esempio, fare il controllo del mercato, tra poco ci riorganizzeremo, cambieremo gli uffici, .. ecc, ecc.
E sapete cosa succede se per caso un funzionario viene rimosso? Niente paura ce lo ritroveremo in un altro posto gerarchicamente superiore!
Ma si vuole rendere conto lo Stato Italiano che l’ascensore è il mezzo di locomozione più diffuso al mondo, che in Italia si effettuano 100 milioni di corse, che l’industria di ascensori italiana è leader al mondo, che l’Italia è la nazione con più ascensori al mondo, ecc.
La situazione si è acuita con la Comunità Europea: noi mandiamo i nostri esperti in Europa per “costruire” le norme tecniche che poi verranno recepite dagli Stati membri; poi torniamo in Italia ed i nostri tecnici vengono definiti magari incompetenti dalle Istituzioni tecniche italiane che qualche volta si tacciano di volere spiegare agli stessi esperti la loro “interpretazione” delle norme … è veramente il colmo!
L’attuale Ministro delle Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione ha recentemente pubblicato l’elenco degli svariati milioni di euro che si spendono per fornire “la consulenza” alle nostre istituzioni … e meno male! E che cosa fanno i “consulenti” se poi i nostri dirigenti e funzionari pubblici ci propinano questi risultati?
Vi racconto cosa può succedere per un appalto pubblico tecnico in un ospedale di grosse dimensioni: a) l’Ufficio Tecnico formato da ingegneri, periti, geometri deve preparare il capitolato e non ne è capace (chissà perché?); b) allora attiva dei “consulenti” pagati profumatamente per essere aiutato; non tutti i “consulenti” conoscono bene gli argomenti (chissa perché?) ed allora cosa fanno?; c) si rivolgono ad amici tecnici del settore (ascensoristico per esempio) per farsi aiutare.
Alla fine abbiamo pagato i dipendenti pubblici ed i consulenti per niente!
Naturalmente non siamo sicuri del risultato raggiunto anche perché i tecnici del settore magari conoscono “meglio” le caratteristiche di un impianto e non di un altro: quante gare sono state contestate proprio perché non “oggettive” ma forse troppo “personalizzate”?
Mia moglie che mi sta affianco mentre sto scrivendo e che ha sbirciato mi dice: “Ma a che serve il tuo sfogo? Pensi che cambierà qualcosa?”
Forse ha ragione lei … la mia rischia di diventare, per l'ennesima volta, solo una visione idealista e retorica della realtà!
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