sabato 6 agosto 2011

Strutture in acciaio e cristallo per ascensori (*)



In riferimento a quanto stabilito dall’ ultimo D.M. 14 gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni”, possiamo inquadrare le strutture in acciaio che sostengono e racchiudono gli impianti ascensori, secondo quanto stabilito al capitolo relativo a Costruzioni esistenti.L’inserimento di un vano ascensore può essere considerato come un “intervento non dichiaratamente strutturale, che interagisce in parte con elementi aventi funzione portante, ma che ne non ne riduce la capacità e la rigidezza”.Per poter dimostrare che l’inserimento di un impianto ascensore all’interno di un edifico esistente non crea, se opportunamente progettato, una riduzione della capacità e della rigidezza degli elementi della struttura esistente occorre fare considerazioni sulle masse in gioco, paragonando i carichi permanenti dell’edificio con quelli della struttura in acciaio che sostiene l’impianto ascensore. L’ingegnere Dario Parente dell’Univestità di Roma ha affrontato analiticamente il problema per conto dell’ANACAM (l’Associazione nazionale delle imprese di costruzione e manutenzione ascensori) nell’articolo “Inquadramento normativo per le strutture in acciaio che sostengono gli impianti ascensori da installare all’interno di edifici esistenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.Orbene un ascensore e la sua “torre” portante possono pesare al massimo 10.000 Kg, che è un valore enormemente inferiore (quasi sempre meno dell’1%), se paragonato con le grandi masse dell’ edificio. Inoltre, analizzando un caso concreto standard, si è calcolato che le forze sismiche e le rigidezze della struttura in acciaio comportano una variazione inferiore allo 0,4% rispetto all’edificio in c.a., pertanto appare chiaro che non vengono ridotti assolutamente capacità e rigidezza degli elementi strutturali dell’edificio esistente. Lo studio conclude che la normativa attualmente in vigore permette di collegare strutture in acciaio a sostegno dell’ascensore a edifici esistenti senza che subiscano danni o ripercussioni dal punto di vista sismico. Le strutture in acciaio non graveranno verticalmente sugli edifici esistenti, esse scaricheranno le loro azioni direttamente sul fondo fossa. I vincoli saranno realizzati in maniera da trasmettere soltanto le forze nel piano orizzontale e da impedire l’ azione di martellamento in caso di variazione dinamiche (sisma e vento). Le forze puntuali potranno essere ripartite su un numero di connessioni necessario ad impedire fenomeni di rottura locale degli elementi strutturali interessati. La struttura in acciaio sarà calcolata per essere in grado di resistere, oltre che a tutti i carichi permanenti ed accidentali, ai carichi sismici generati dalla propria massa.Due edifici diversi continui possono oscillare con tempi diversi. L’ ascensore invece si accompagna alle eventuali oscillazioni dell’edificio, a causa dell’enorme differenza delle masse in gioco. L’ascensore oscilla in armonia con il fabbricato non avendo nessuna possibilità di contrastarlo.
Pertanto prevedere un giunto tecnico ( lungo 1 cm per ogni metro di altezza) non trova alcuna giustificazione strutturale, oltre che essere un ulteriore ostacolo di ingombro in casse scale anguste.
(*) Tratto da un mio articolo apparso su: Il Sole 24 Ore di lunedi' 1 agosto 2011

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