giovedì 13 settembre 2007

En 81-80: punto e a capo e tutti assolti!

Il 27 luglio 2007 il Ministero dello sviluppo economico (MSE), a firma del Direttore Generale Andrea Bianchi, scrive alle associazioni presenti al famoso “tavolo” (Assoascensori, Anacam, Anica, CNA, Confartigianato) facendo il punto sulle questioni connesse principalmente con l’applicazione della EN81-80 ed assumendo finalmente una posizione ufficiale sull’argomento che da mesi è oggetto di dibattiti e discussioni nel settore.
Un primo punto fermo: MSE non cita mai il decreto Scagliola 25 ottobre 2005, ciò mi fa presumere che sarà a breve abrogato definitivamente.
Infatti MSE:• ribadisce che tutti gli ascensori in esercizio sono da considerarsi sicuri, citando l’impianto legislativo del DPR 30 aprile 1999, n. 162 come valido ai fini della sicurezza degli ascensori.• ribadisce in capo alle imprese l’obbligo della regolare manutenzione.• ribadisce che gli organismi notificati devono limitarsi ad accertare “se le parti dalla quali dipende la sicurezza funzionano regolarmente e se è stato ottemperato alla prescrizioni impartite in precedenti verifiche”• afferma che non può essere applicato l’articolo 105 del codice del consumo (Presunzione e valutazione della sicurezza), perché la materia è comunque disciplinata dall’allegato I della direttiva 95/16/CE.• conferma che la EN 81-80 resta una norma di buona tecnica di attuazione volontaria.
In conclusione MSE dice: “Pertanto, a giudizio di questo ufficio ogni prescrizione di modifica degli ascensori già installati in conformità alla normativa vigente e regolarmente mantenuti, dovrà trovare base giuridica in una nuova norma comunitaria (Direttiva o Regolamento) o in un intervento normativo nazionale di rango legislativo”.
E quindi ….punto e a capo!
Anzi MSE suggerisce di effettuare statistiche sui principali guasti/incidenti per giustificare l’eventuale nuovo provvedimento legislativo. Non sa forse MSE che la EN 81-80 è partita proprio dall’analisi dei guasti/incidenti in Europa per definire le migliorie di sicurezza degli impianti preesistenti alla Direttiva 95/16/CE? Non sa forse che proprio il Filtering nazionale adegua alla nostra realtà italiana le migliorie in termini di sicurezza? Siamo nella situazione di un cane che si morde la coda!
Quindi il “tavolo” si deve rimettere al lavoro per un provvedimento legislativo che renda cogente la EN 81-80 e deve fare anche presto perché mi rimane comunque il dubbio che in caso di incidente il tutto possa comunque precipitare in termini di responsabilità degli attori coinvolti, che sembrerebbero tutti “assolti” dal Ministero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve.
Come manutentore dipendente e quindi non direttamente interessato al maggior introito che inevitabilmente questa norma porterebbe, sono sgomento da questa vigliaccheria politica all' italiana dove si vuol far ricadere un eventuale responsabilità all' ultimo anello della catena di questo sistema ossia chi firma la semestrale cioè il manutentore.
Sul sito dell' Asppi (associazione piccoli proprietari immobiliari) leggo interviste di verificatori dell' Asl che dichiarano la non necessità di questa norma.
Ma ci stiamo rendendo conto che girano impianti collaudati 50 anni fa con tecnologie dell' epoca, come è possibile ammettere ancora impianti a singola velocità.
Sono veramente sgomento di tanta politica brutta.
Saluti.

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