mercoledì 10 dicembre 2008

La difficoltà di "volare alto"!


Nel periodo universitario rimasi colpito da un teorema di Gödel, uno dei più grandi matematici e filosofi mai esistiti (1906-1978): “l’aritmetica, con l’utilizzo dei suoi propri mezzi, non può dimostrare la propria consistenza”.
Sembra astruso ma non lo è!
Estrapolando il concetto: “Ogni teoria ha bisogno di una teoria più ampia e complessa (detta Metateoria) per essere dimostrata” o anche “Ogni sistema per essere spiegato ha bisogno di un meta- sistema più ampio” o anche “Un linguaggio può essere descritto interamente solo da un metalinguaggio con strutture più complesse”, ecc, ecc.
Il teorema di Gödel quindi ha implicazioni che non riguardano soltanto la matematica e permette lo sviluppo di una discussione su più piani.
La mia “folgorazione” universitaria è stata tale che ne ho sempre fatto oggetto del mio approccio ai problemi ed in generale del mio stile di vita.
Non è infatti vero che per tentare di risolvere un problema di qualsiasi natura è necessario astrarsi dallo stesso e guardarlo dal di fuori?
Non è forse vero che una manager di ampie vedute (più complesse) risolve più facilmente i problemi di un’azienda. Non si tratta di essere preparato e competente (o “tuttologo”, come qualcuno malignamente pensa) ma di usare l’approccio giusto alla soluzione dei problemi. Questo è il motivo per cui, ad esempio, anche un ottimo tecnico non necessariamente diventa un buon manager.
Nel linguaggio comune, quando si dice “volare alto”, per esempio, significa proprio sapersi astrarre e guardare la realtà nel suo complesso spiegandola con un linguaggio anche "esterno" alla realtà stessa.
Calato nelle associazioni, l’argomento diventa molto interessante:
Pensiamo alle associazioni di imprenditori; pensiamo all’insieme delle imprese ascensoristiche (chiamamolo il ”sistema”).
Chi deve condurre politicamente e gestionalmente un sistema siffatto? Chi lo deve spiegare? Un uomo che è uguale al sistema stesso o un uomo di più ampie vedute che sia in grado di vedere il “sistema” nel suo complesso?
E’ proprio così: il “sistema” per progredire, migliorare, crescere non può essere visto mettendosi all’interno ma solo guardandolo dall’esterno. La chiave del successo di un leader associativo sta nel fatto che pur appartenendo al sistema è in grado di guardarlo, spiegarlo e condurlo con strumenti e linguaggi esterni al sistema stesso. Non è vero che, come un anziano leader associativo mi ha detto recentemente, "l’ associato deve riconoscersi nel presidente e solo in questo caso il presidente può avere successo".
E’ vero proprio il contrario: i veri presidenti ed i veri leader devono avere vedute molto più ampie di quelle del sistema che governano. Sembra l’uovo di colombo: ma questo concetto spiega facilmente il successo di alcuni presidenti associativi (con i relativi governi) rispetto ad altri.
Esistono periodi associativi “piatti” (con presidenti e governi di un certo tipo) e periodi associativi “dinamici” (con presidenti e governi "gödeliani").
Qualcuno afferma che un periodo associativo “piatto” deriva da precise nascoste volontà strategiche.
Non è così: ”Non esistono, purtroppo, particolari “strategie” politiche dietro un periodo “piatto” esistono solo presidenti e governi che non rispettano il teorema di Gödel….. e quindi non sono capaci di produrre “strategie”!

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